Ultimi giorni, Olio su Iuta e Faesite con lancette ed orologi funzionanti, 1998 - Katy Parreira
Selezionato dal comune d’Arezzo per la mostra collettiva tenutasi nella Galleria comunale d’Arte Contemporanea
(Sala S.Ignazio – Via Carducci,7 - AR) dal 13 luglio al 17 Settembre 2000.
“Orologio,oggetto per eccellenza, misuratore di tutte le cose, meccanismo e forma perfetta, è il soggetto di questa opera. Ma non ci fermiamo semplicemente a pensare che sia una copia accademica, poiché l’intento di quest’opera va oltre il soggetto rappresentato, tutto ha un significato più profondo; da qui l’utilizzo di tecniche varie come la pittura, il collage e la tecnologia. Nel quadro sono state utilizzate lancette vere e proprie, incollate qua e là sulla tela, solo una visione diretta confermerà quali sono quelle vere e quali quelle false. Al centro vi è un’ orologio perfettamente funzionante ed ognuno di essi contribuisce a evocare un senso di smarrimento e di sorpresa. Ultimi giorni è ispirato all’epoca in cui viviamo, alla nostra società frenetica dove il tempo regna sovrano, è padrone in assoluto del genere umano, lui ci comanda, ci muove, ci ferma, ci fa sperare, morire…è sovrano del passato, del presente del futuro, del giorno e della notte. Talvolta ci fa gioire, a volte ci fa piangere…è relativo per ognuno di noi, ci da tempi brevi o momenti interminabili, belli o insopportabili. Ma cos’è che muove il tempo? Perché ci rende automi? Come ribellarsi? E’ veramente così potente? Possiamo sconfiggerlo? L’antico Re Salomone riconobbe tutti i tempi della nostra vita e qui riporto ciò che disse: “Per ogni cosa c’è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è stato piantato; un tempo per uccidere e un tempo per sanare; un tempo per demolire e un tempo per edificare; un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per fare lamento e un tempo per saltare; un tempo per gettare via pietre e un tempo per radunare pietre; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per dare come perso; un tempo per costruire e un tempo per gettare via; un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare, un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace” (Libro biblico di Ecclesiaste). Le sacre scritture ne parlano…e si rivolgono a quest’argomento come a qualcosa di profetico, nella seconda lettera di Timoteo, capitolo 3, versetto 1 viene detto: “ Ma sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili”. E direi che è veramente così…ma l’arte in qualche modo è riuscita a ritagliare il suo tempo a dominarlo, catturarlo e fermarlo. Questo quadro in parte ne è una dimostrazione, davanti ad esso non esiste un momento preciso o particolare, tutto è un’insieme dissolto e racchiuso nel “cerchio” della vita. Il solido, il liquido e il gassoso sono insieme in una materia non definita. Comunque a ognuno di noi sta porsi davanti al tempo, rifletterci, reagire, fermarsi e dominarlo! Sia che siamo degli artisti o no!” (Dal Catalogo “Vetrina del Premio Arezzo” 2000)

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